In pittura amo perdermi nell'esplorazione:
sperimento,
ricerco,
provo,
sbaglio.
Spesso è proprio l'errore a darmi d'ispirazione.
Giorgio
Sono nato a Verona nel 1965 ho sempre amato l’arte soprattutto nelle sue espressioni pittoriche. Quando ero bambino, fogli e matite mi rapivano, col tempo, quell’amore è sempre aumentato. Ma l’ho sempre alimentato.
Mi ha sempre interessato la sperimentazione e nella mia ricerca artistica la tela tradizionale è stata quasi da subito sostituita completamente da basi alternative, pannelli di legno, compensato, MFD e OSB , o tele di juta, carta o altri materiali che per le loro caratteristiche grezze e naturali hanno sempre stuzzicato la mia creatività.
Mi ha sempre affascinato l’effetto materico lasciato dal segno improvvisato, dallo sfregio casuale, dall’imperfezione evidente di una pennellata non elaborata ma fatta di getto, istintiva.
Ho sempre preferito utilizzare tecniche diversi: olio, acrilici, chine, pastelli, pigmenti smalti o altri materiali che mi consentono di mantenere un rapporto diretto con la struttura materica.
Amo le tecniche non tradizionali, spesso poso il pennello e intervengo con incisioni, raschiature o combustioni, invece di ferire il quadro gli danno vita.
Vivo in Valpolicella (Verona), terra ricca di storia, cultura e tradizioni. Il mio legame con il territorio è forte: nelle mie opere prevalgono i colori di questa terra.
I soggetti dei miei quadri figurativi sono sempre stati molto vari, dalla figura umana, intera o visi, scene di vita o di lavoro, scorci di paesaggi, immagini musicali. Il soggetto è sempre stato un pretesto per esprimere le mie emozioni e sensazioni.
Il passaggio all'astratto invece è stato guidato dalla ruggine, interessante materia che con la sua grafia ha acceso la mia ispirazione.
Da alcuni anni, infatti, la ruggine è diventata la protagonista del mio processo creativo. Scoperta quasi per caso ma amata da subito: amo i suoi toni, i suoi segni, la sua fantasia. La ruggine racconta il tempo, la trasformazione, l’interazione tra ambiente e struttura. Un elemento da’ (il ferro) un elemento riceve (i miei quadri).
Lavorare con la ruggine per me significa unire sperimentazione, controllo e sensibilità materica.
Ogni quadro nasce da una danza tra ossidazione, sogno e ispirazione: la ruggine traccia il segno, io ne ascolto il movimento.
La ruggine spalanca le porte della mia espressione.